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BANDHAN, L'ENERGIA DELLA PROTEZIONE


Hai mai sentito il bisogno di creare un bozzolo attorno a te, dove poterti sentire al sicuro e protetta? Hai mai avuto quella voglia di avere uno scudo magico che potesse proteggerti da ogni attacco esterno? O una membrana che potesse fare da filtro scegliendo ciò che può entrare nella tua sfera più intima e ciò che invece deve rimanere fuori? Se a livello fisico ci pensa la nostra pelle a creare questa barriera di difesa, a livello più sottile possiamo utilizzare i BANDHAN.

Cosa è un Bandhan?

La parola deriva dal sanscrito e sta ad indicare qualcosa che lega, vincola, avvolge... si tratta di una tecnica energetica che offre un vero e proprio scudo sottile alla nostra aura. Di fatto è come un velo che viene posto tra noi e il resto del mondo. Non si tratta di un velo che nasconde, quanto piuttosto di una membrana filtrante.

Quando utilizziamo questa tecnica stiamo contemporaneamente lavorando su più fronti: da una parte infatti stiamo lavorando sulla PROTEZIONE, innalzando una sorta di barriera magica che possa fare da filtro tra le cose che vogliamo accogliere e quelle che invece decidiamo di tenere separate da noi; dall'altra stiamo portando EQUILIBRIO e armonia alle nostre energie, andando a stimolare lo scorrere fluido dei chakra.


In uno scorso articolo vi avevo parlato di che cosa è la Kundalini e come poterla risvegliare e stimolare dentro di noi (puoi leggere l'articolo qui) e questo passaggio è fondamentale per due motivi: numero uno per portare consapevolezza all'energia che scorre dentro di noi, dalla solida terra attraversandoci fino ad espandersi nell'aria; numero due per risvegliare "concretamente" l'energia che poi utilizziamo per creare il nostro scudo di protezione. Alzare la Kundalini rimane dunque il passaggio di base per poter lavorare energicamente.


A cosa serve la protezione energetica?


Perchè dovremmo proteggerci? Questa è una domanda lecita. Di certo uno scudo magico non potrà nulla contro una macchina che perde il controllo e si schianta contro di noi, così come non impedisce al collega di lavoro di sfogare la sua rabbia del giorno su di noi, non può impedire di ammalarci e tutta una serie infinita di eventi che potrebbero capitare nella nostra vita. Certamente, su questo punto non posso che dare ragione ai più scettici: nemmeno i bandhan possono nulla su questo. Tuttavia, ciò che la protezione energetica fa è predisporre noi stessi alla protezione: ciò significa che il nostro cervello sarà stimolato a essere più consapevole, più attento, più tollerante, ben disposto a qualsiasi evento esterno potremo incontrare nella nostra giornata. Una sorta di effetto placebo? Potremmo chiamarlo così, volendo. Ma inevitabilmente stuzzicando all'attenzione la nostra energia ecco che anche il nostro corpo fisico risponderà in modo allineato e, di fatto, saremo più protetti.


Esistono tanti metodi di protezione a cui potremmo fare appiglio (per esempio qui trova una meditazione dedicata allo scudo di luce), ma oggi voglio concentrarmi su questo metodo che ci arriva direttamente dalla tradizione yogica.


I bandhan possono dunque aiutarci ad innalzare le difese immunitarie, migliorare le prestazioni di memoria e attenzione, apportare consapevolezza, rinforzare i muscoli, lubrificare i legamenti e le giunture, rendere più flessibile la nostra colonna, migliorare l'umore, farci sentire più al sicuro e dunque combattere la paura, alleviare lo stress, migliorare la circolazione...


COME SI ESEGUONO I BANDHAN?


Come dicevamo, la parola Badhan si riferisce a un legamento, un arco. Si tratta di semicerchi creati con la nostra mano destra (la mano del potere e dell'azione) dopo aver alzato la nostra Kundalini. Solitamente si eseguono da seduti: possiamo sederci a gambe incrociate e prenderci un attimo di tempo per ascoltare il nostro respiro. Quando ci sentiamo pronte, appoggiamo le mani sulle gambe, con i palmi rivolti verso l'alto. Portiamo attenzione ai palmi delle mani, immaginandoli lucenti e pieni di calore. Dopo un po' potremmo sentire la mano scaldarsi, formicolare, o percepire come una piccola brezza. A questo punto siamo pronte: portiamo la mano destra sulla sinistra, palmo contro palmo, e inspirando iniziamo a sollevare la mano destra percorrendo tutto il nostro fianco sinistro, fino in cima alla testa. Espirando la mano destra scende lungo il lato destro, e ritorna al suo posto. Ripeteremo l'esercizio 7 volte, tanti quanti sono i nostri chakra. Mentre eseguiamo questa protezione possiamo pensare a cosa vogliamo portare dentro di noi e cosa invece vogliamo tenere fuori. Alla fine prendiamoci qualche altro minuto per portare attenzione al respiro e percepire questo scudo energetico.


Possiamo eseguire questo rituale di protezione tutte le volte che ne sentiamo il bisogno, io lo consiglio come meditazione del mattino, per assicurarci una bella giornata!




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