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IGRAINE E L'ACQUAMARINA


Era giorno di mercato e Igraine non si faceva perdere l’occasione di gironzolare in mezzo alla gente, sentirne l’allegria, osservare compratori e venditori mentre trattavano sul prezzo migliore, cercando ognuno di guadagnarci il meglio. E poi al mercato si trovavano davvero affari d’oro! Da quando il mercato navale si era espanso, la piccola città sul mare aveva sperimentato un enorme incremento di merci, denaro, e persone. Era stupendo osservare le varie sfumature del colore della pelle, le forme degli occhi, le lingue che ora si alternavano bancarella dopo bancarella.


Con questo spirito Igraine passeggiava tra la folla, e senza nemmeno sapere come, si ritrovò a fissare una pietra sul tavolo di un mercante. Non riusciva a vedere altro che quel pezzo di pietra grezza dal colore verde-azzurro, nonostante sul banco ci fossero meravigliosi gioielli di ogni forma e colore. Il mercante notò subito lo sguardo ammaliato della sua prima cliente. Era appena sbarcato nella nuova città e doveva ancora ambientarsi e imparare bene la lingua. La donna aveva un viso dolce e sembrava facoltosa dalle vesti che indossava, e il mercante pensò che fosse un’ottima occasione per fare pratica! “Vuole toccare, signora?” Igraine fu scossa dalla voce del mercante. Si guardò attorno smarrita, ma riprese in fretta il controllo di sé. Con un sorriso prese la pietra in mano. Al tocco era fredda, ma subito sentì scorrere dalla mano uno strano fremito. Il mercante aveva già preso una piccola cordicella e l’aveva legata attorno alla pietra per farla diventare una pratica collana, e delicatamente la mise sul collo della sua prima cliente portandola davanti a uno specchio. “Questa è una pietra magica, signora. Può aiutarla per scoprire ogni bugia!” Ingraine si rimirò davanti allo specchio, “è bellissima” furono le uniche parole che riuscì a pronunciare. “Viene dall’India” continuò il mercante. Non ci fu trattativa tra i due, Ingraine accettò senza discutere il prezzo che gli propose il mercante, il quale fu molto onesto perché quella signora gli piaceva e voleva che parlasse bene di lui.


Appena rientrata a casa Igraine corse nelle sue stanze. L’altare della Dea era decorato con magnifici fiori freschi, che ogni mattina Igraine coglieva dal suo giardino personale. La cera delle candele usate la sera precedente era ancora attaccata e l’incenso sempre presente in un angolo del luogo sacro diffondeva le sue dolci fragranze. La donna portò la pietra al centro dell’altare e si mise a raccontare dell’incontro col mercante, della pietra dall’India, della sua capacità di svelare le bugie… Era proprio ciò che le occorreva! Igraine parlava con la Dea come se fosse la sua migliore amica, come se fosse davvero presente e la stesse ascoltando annuendo entusiasta. La servitù ormai aveva imparato a sopportare di buon grado quella sua piccola pazzia e non faceva nemmeno più commenti maligni a riguardo. Igraine era benvoluta, si dava da fare aiutando nel mantenimento della casa e della cucina nonostante non fosse tenuta a farlo. Istruiva le donne al suo servizio, curava le persone che venivano a lei con erbe e qualcuno diceva, ma non era una cosa che nessuno osava confermare, anche con la magia. Mentre raccontava della mattinata al mercato, Igraine sentì la voce della Dea che le suggeriva di mettere la pietra nella sua ciotola di argento, dopo averlo riempito di acqua fresca dalla fonte. Quella sera stessa, Igraine fece quello che le era stato detto. Uscì nel suo giardino costruito proprio attorno alla fonte pulita. Si mise comoda su una sedia e appoggio davanti a sé la ciotola con l’acqua e vi immerse la pietra. Si rilassò come le avevano insegnato sua madre e sua nonna e proprio nel momento in cui la luna si specchiò, Igraine aprì gli occhi e si lasciò immergere nella visione….


Si sentiva completamente in pace, rilassata. Era tranquilla e serena, mentre sentiva l’energia della pietra pulsarle sulla fronte. Non capì subito cosa stava succedendo. Poi la parte razionale della sua mente, ricordò di essere nel suo giardino, immersa nella visione data dall’acqua e dalla sua nuova pietra e si lasciò andare. Sentiva la forza della pietra che, dalla fronte, si diffondeva sugli occhi e scendeva come una carezza lungo il viso, fino ad arrivare alla gola. Da lì, sentiva l’energia circolare in tutto il corpo, portando un senso di benessere generale. Poi, così come era venuta, la visione svanì ed Igraine si trovò di nuovo nel suo giardino, alla luce fioca della luna. Era riuscita a schiarirsi le idee, e aveva capito cosa avrebbe dovuto fare per scoprire la verità che stava cercando.


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