IL DIGIUNO SACRO
Spesso troviamo, in momenti di crisi, in momenti di preghiera, in momenti di grande cambiamento l’invito al digiuno, al tempo solitario, al silenzio. Ma che senso ha tutto questo? Perché rinunciare al cibo dovrebbe portare beneficio alla mia vita o, ancor di più, al mondo attorno a me?
Ve lo spiego con la carta dei Tarocchi dell’Eremita, quella che mi è comparsa stamattina nella meditazione e che accompagna benissimo le energie di Ekadasi (Ekadashi in sanscrito) di questa giornata. Siamo nell’Undicesimo giorno di luna crescente e questa giornata viene considerata sacra nella tradizione induista, poi yogica e ultimamente connessa al ciclo lunare in generale. In questa giornata la persona consapevole e in viaggio verso l’illuminazione viene invitata a digiunare come metodo di purificazione del corpo (ma anche della mente e dello spirito). Il digiuno non è solo alimentare, ma anche da notizie, situazioni, persone che ci sono tossiche.
Il digiuno è una pratica sacra antichissima: lo praticavano millenni fa i primi yogi, ma lo praticavano anche le sacerdotesse di Avalon prima di divinare. Lo praticavano gli Indiani d’America, lo praticano oggi cristiani e musulmani… insomma pare essere una pratica che accomuna, che ci permette di vedere un punto di unione tra le varie culture. Ma perché tutte loro parlano di digiuno?
Dicevamo dell’Eremita, una carta di solitudine, di cammino lento, di introspezione e di silenzio. Alla ricerca della saggezza. Digiunare ci permette prima di tutto di esercitare la nostra disciplina e volontà. C permette di ripulire il corpo, di far riposare gli organi, di eliminare le tossine accumulate, di rinnovare le cellule e tutto questo porta a una vera e propria sferzata di energia, una piccola rinascita! Se a questo lavoro del corpo uniamo un allontanamento da social e notizie, meditiamo, pratichiamo uno yoga dolce, ci dedichiamo ad attività lente e rigeneranti allora anche la nostra mente potrà trovare quiete e pulizia.
Ma come fare il digiuno? Se non siamo abituati a questa pratica iniziamo scegliendo di mangiare leggero, magari con pasti solamente a base di frutta e verdura. Preoccupati di bere molto e cerca di non mangiare in tempi prestabiliti, ma di concedere al tuo corpo la capacità di riconoscere quando ha fame e di soddisfarlo. Quando questo ti risulterà abbastanza facile potrai passare a un digiuno fatto solo con i liquidi e solo poi potrai passare a un digiuno completo. Non affrettare le tappe e concediti il tempo al tuo corpo di adattarsi. Alla pratica di digiuno del corpo fai sempre seguire anche una pratica di pulizia mentale ed emozionale. Sempre secondo le tue possibilità. Unire questa pratica al ritmo lunare significa connetterci ai flussi e influssi che questo astro esercita non solo sulle maree, ma su tantissimi aspetti della vita naturale del nostro mondo. E il nostro corpo, fatto per la maggior parte di acqua, non può che esserne condizionato.
La nostra energia rinnovata ci porterà a un grande senso di pace interiore. Prenderemo la vita con meno ansia, più capacità di problem solving, minori pesi addosso. E questo inevitabilmente si ripercuoterà anche in chi ci sta intorno e in chi incontriamo. Perché le grandi rivoluzioni non iniziano dall’alto, ma iniziano dal cambiare noi stessi, uscendo dagli schemi ordinari e trovando le nostre regole personali.
Libro consigliato: se vuoi saperne di più sul digiuno puoi leggere il libro “Guida pratica al digiuno”.
L’autore, Lionel Coudron, è un medico nutrizionista e insegnante di yoga che approccia il tema da un punto di vista scientifico e professionale. Insegna come il digiuno possa essere un metodo di prevenzione alle malattie infiammatorie e possa rallentare l’invecchiamento dei tessuti, riossigenandoli. Lionel accompagna nei diversi tipi di digiuno, spiega chiaramente chi può e chi non può praticarlo e mette a disposizione la sua esperienza trentennale sul campo.
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