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ERBE MAGICHE DI SAN GIOVANNI

La tradizione, solitamente, vuole che le erbe di San Giovanni siano nove. Tuttavia, il numero e soprattutto la varietà delle erbe varia a seconda delle regioni, in base alla disponibilità che il terreno offriva. Ognuno può dunque trovare nei racconti popolari della sua terra le erbe più utilizzate nei luoghi in cui risiede, ne ho scelte nove che si possono trovare facilmente ovunque.



Aglio: pianta dalle infinite proprietà curative, era ben conosciuta nei tempi antichi quando se ne faceva largo uso. Attualmente è un po’ stato messo in disparte, ma il suo ruolo rimane indubbiamente importante. Antisettico e battericida, in periodi di epidemie era usanza ingerirne parecchio. Con aceto e mele veniva usato dai romani contro i vermi. In magia si ritiene che possa assorbire e respingere il male, per questo motivo è molto usato come amuleto di protezione. Gli infusi di aglio venivano bevuti per abbassare la pressione. Sebbene sia una pianta decisamente solare, in antichità è stato associato a dee lunari come Ecate. Questa contrapposizione sole-luna rende l’aglio una delle piante più potenti, anche se adesso molto poco considerato. Antichi Egizi, Romani, Celti e perfino presso i Lapponi possiamo trovare testimonianze di come l’aglio venisse utilizzato per allontanare la negatività (per questi ultimi il solo pronunciarne il nome allontana le sensazioni negative).


Artemisia: pianta femminile e lunare, legata ai cicli e all’energia divina. Un potente scaccia malocchio, i Romani usavano creare con i suoi fiori splendide coroncine da indossare per tenere lontana la sfortuna e la malattia. Le sue foglie sono sempre rivolte verso nord, rendendola così una protettrice dei viaggi, guida divina e pianta che indica sempre la retta via, fisicamente ma soprattutto spiritualmente. Per i Greci era un’erba sacra da bruciare come incenso per gli Dei, rendendo il luogo così benedetto sacro. Possiamo usarla ancora oggi, per esempio, per divinare, viste le sue potenti virtù profetiche: aiuta infatti nei viaggi astrali e porta sogni rivelatori. L’olio essenziale può essere usato per benedire la casa, la coppia durante il matrimonio o per proteggere l’intera famiglia. Essendo legata alla luna è una pianta molto cara alle donne, anche durante la delicata fase della mestruazione (utile infatti contro il dolore). Le streghe utilizzavano l’acqua di artemisia come acqua consacrata per pulire gli strumenti che utilizzavano. Indossata porta fortuna e fertilità.


Felce: in passato si riteneva che questa pianta potesse donare poteri sovrannaturali. Si dice che il suo fiore fiorisca solo per qualche ora, durante la notte di San Giovanni e che per ottenerlo bisognasse lottare contro il diavolo. Al di là delle credenze, la felce rimane una pianta molto utilizzata in magia per allontanare gli spiriti maligni e per fare divinazione, così come era abitudine presso gli Etruschi. Le leggende irlandesi raccontano che proprio la notte di San Giovanni, se si guarda con silenzio e attenzione, sotto le foglie di questa pianta si possono osservare i folletti! Era utilizzata davanti alle case come simbolo di protezione e veniva utilizzata nelle magie di allontanamento. Inoltre la felce attira la fortuna e il benessere materiale, favorendo così la ricchezza. Veniva utilizzata dal popolo sotto forma di infuso per combattere qualsiasi disturbo da cattiva digestione. Oggi sappiamo che possiamo utilizzare la felce in casa o in ufficio come ottimo rimedio per purificare l’aria, creando un vero e proprio effetto filtro anti tossine.


Iperico: se tutte le altre piante potevano esserci o non esserci a seconda delle zone in cui venivano raccolte, una pianta non mancava mai in questa speciale notte di mezza estate, ed è proprio l’iperico. Pianta dai grandi poteri terapeutici, da essa si ricava un olio portentoso. In passato era utilizzata come pianta sacra negli esorcismi: quando ritenevano che una donna fosse impossessata dal diavolo, la cospargevano di foglie di questa pianta e ne circondavano la casa. Le antiche guaritrici conoscevano l’iperico come erba contro tagli, scottature e ferite di ogni tipo. Per questa sua magica caratteristica si riteneva che potesse portare la guarigione da ogni male e proteggere dunque dalla negatività. Veniva utilizzato per richiamare sogni magici, e ancora oggi si riconosce tra le sue proprietà la virtù di portare sonni tranquilli e sereni. Pianta legata al sole e alla stagione estiva, coi suoi fiori giallo acceso è una pianta che porta il buon umore, viene infatti oggi utilizzata per combattere gli stati depressivi.


Lavanda: regina delle piante, è la più conosciuta e utilizzata in magia, spiritualità e benessere al giorno d’oggi. La lavanda è ottima sotto forma di incenso, utilizzata per preparare gli smudge, purifica e rende sacro il luogo del quale viene bruciata. Anticamente era utilizzata per combattere i legamenti d’amore, ritenendo che potesse scioglierli. Pianta di buon auspicio, veniva messa sotto il cuscino per propiziare sogni sereni e tranquilli. In epoca medioevale si riteneva che la lavanda potesse calmare gli animi più nervosi e irascibili, e non per niente alla lavanda si riconosce un potere tranquillizzante. Il suo nome deriva dal latino “lavare”, perché grazie al suo profumo e alle sue proprietà antisettiche e antibatteriche era l’ingrediente perfetto per i bagni; anche per gli Egizi la lavanda era associata a un momento rilassante: venivano infatti con essa preparati degli unguenti che, a contatto con il calore della pelle, si scioglievano per rendere magici i massaggi. Pianta sacra alla dea Vesta, erano le sue sacerdotesse ad adornarsi il capo coi suoi fiori viola, simbolo di spiritualità e saggezza. Favorendo la felicità, era una pianta che le madri infilavano in mezzo al corredo di matrimonio che passavano alle figlie, come segno di buon auspicio. Favorisce la meditazione.


Menta: un tempo la gente era solita strofinare sulla fronte delle foglie di menta, ritenendo di poter così allontanare il mal di testa. Ci troviamo di nuovo di fronte ad una pianta che allontana il male, come praticamente tutte le piante legate a questa festività. Litha porta l’energia solare, e come tale combatte tutto ciò che è buio e oscuro. Nel medioevo si era soliti portarla al polso, ritenendo così di mantenersi in salute e spesso venivano utilizzate pozioni a base di menta nei rituali di guarigione. Si ritiene anche che tenere delle foglie in mezzo al portafoglio possa moltiplicare le banconote, attirando così prosperità e denaro. I romani intrecciavano foglie di menta da porre sul capo degli sposi per augurare loro gioia e felicità, possiamo dunque utilizzarla come pianta che richiama a noi le cose belle. Per gli Egizi la menta era sacra a Toth, dio della luna, della sapienza e della magia. Allontana le zanzare e purifica gli ambienti, rinfrescandoli. Nel nord Africa, un tempo come oggi, la menta è l’ingrediente di una dolce bevanda, utilizzata per rinfrescarsi nelle giornate più calde.


Rosmarino: pianta conosciutissima, molto utilizzata in cucina come erba aromatica, il rosmarino si rivela un aiutante prezioso non solo per insaporire i piatti, ma anche per garantirci la salute e creare magie. Si tratta di uno degli incensi più antichi, fatto bruciare lentamente allontana la negatività purificando i luoghi. Si ritiene che posto sotto il cuscino possa allontanare gli incubi. In Irlanda sono soliti ritenere che coltivare rosmarino nel proprio giardino possa attirare gli elfi e propiziarne le benedizioni. Potente ingrediente delle magie, svolge il ruolo di jolly, potendo sostituire efficacemente qualsiasi altro ingrediente. Per gli Egizi era la pianta che accompagnava nel viaggio della morte, con essa infatti preparavano dei mazzetti da mettere nelle mani dei defunti. Carlo Magno aveva emanato un editto in cui ordinava a tutti i cittadini di tenere una pianta di rosmarino in giardino, ritenendo che fosse nutrimento magico per la terra, portasse a tutti prosperità, proteggesse dagli spiriti maligni… Nel medioevo si riteneva tenesse lontane streghe e demoni di ogni tipo. Oggi viene utilizzata anche per favorire la memoria.


Ruta: altra pianta immancabile nell’elenco delle erbe di San Giovanni, la ruta era ritenuta la pianta della guarigione per eccellenza. Nel medioevo era chiamata la pianta scacciadiavoli, utilizzata negli esorcismi, per allontanare demoni e diavoli. Si ritiene che questo suo potere derivi dalla forma dei suoi petali, che ricordano una croce. Per questo motivo la Chiesa concedeva di coltivarla sui davanzali delle case dopo averla benedetta. Nel centro Italia era utilizzata come amuleto contro le streghe. Bruciare questa pianta allontana le energie negative, soprattutto quando avvertiamo in casa presenze sgradevoli. Nel nord Italia invece era considerata una pianta portafortuna e la si utilizzava come amuleto contro il malocchio. Dobbiamo fare molta attenzione a utilizzare sempre i guanti quando la raccogliamo perché, soprattutto nelle giornate di sole, può provocare delle reazioni a contatto con la pelle. Nei sacchetti magici rimanda al mittente ogni maledizione. Le streghe la utilizzavano anche per creare dei cerchi all’interno del quale operare magie: la pianta infatti protegge dalle energie esterne e purifica i luoghi. Può essere bruciata nella stanza dei malati per riportare salute e benessere. Per i Greci era una pianta di liberazione e salvezza.


Verbena: l’ultima pianta che affrontiamo è la pianta della pace. Nel medioevo era conosciuta anche come erba del mago ed era utilizzata per le magie d’amore: le ragazze in procinto di sposarsi ne portavano addosso un mazzetto per passare nel migliore dei modi la prima notte di nozze. I Greci la utilizzavano come pianta divinatoria, ritenendo che aprisse la vista interiore e procurasse visioni profetiche. Presso i Romani invece la pianta era usata come scopa per pulire gli altari dedicati a Giove, visto il suo effetto purificante e consacrante. Le figlie dei Druidi che intraprendevano il cammino iniziatico erano cinte con delle corone di verbena, per propiziare il loro cammino. In quanto pianta di protezione, può essere indossata durante le magie e le meditazioni per proteggere il corpo e lo spirito dalle energie esterne. Favorisce la ripresa dalle malattie. In antichità veniva posta della verbena nelle culle dei bambini, per augurare loro una lunga vita felice, dedita allo studio e alle buone azioni. Pianta d’amore, viene sia utilizzata per attirarlo, sia per dissiparlo dal nostro cuore qualora non fosse corrisposto. Infine può essere coltivata nel giardino di casa per attirare la ricchezza.


SEMPLICI RICETTE PER UTILIZZARE LE ERBE DI SAN GIOVANNI


La tisana profetica: fate bollire una abbondante tazza d’acqua e immergeteci un cucchiaino di artemisia, uno di lavanda e uno di verbena. Lasciate tre minuti in infusione e filtrate. La tisana e i suoi fumi possono essere utilizzati per favorire visioni, per la meditazione e per divinare. Queste erbe possono essere utilizzate anche sotto forma di incenso. Si può aggiungere anche un pizzico di rosmarino.


Sacchetto portafortuna: per propiziare il denaro, la buona sorte e la salute preparate un sacchetto con della felce, aglio, menta e ruta. Potete tenere il sacchetto in macchina, nella borsa o in tasca.


Acqua profumata: lasciate immersi nell’acqua fiori di iperico, lavanda, rosmarino, artemisia e menta per tutta la notte di San Giovanni. La mattina filtratela e potete usarla per lavare il viso come acqua tonica, per pulire gli strumenti magici che utilizzate, per benedire e consacrare. Ottima se applicata con un batuffolo di cotone sui foruncoli.

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