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GRANDE MARIA: l'archetipo


In questo periodo dell’anno vediamo in ogni vetrina, casa, biglietto e quant’altro una immagine che ci accompagna da sempre nella cultura cristiana: la Madonna con in braccio il suo dolce bambino, appena nato sotto lo splendore della stella cometa, apparsa in cielo per indicare a tutti la Via. È una immagine a cui ci siamo abituati, che ispira molta dolcezza, ma ci siamo mai chiesti che origini abbia? La Madonna non è certo la prima donna che viene rappresentata seduta su un trono con in braccio un pargolo in fasce.


Per scoprire l’origine di questa immagine dobbiamo scorrere indietro nel tempo, osservare i tanti volti che la Dea Madre ha assunto nelle varie culture: Demetra in Grecia, Bellona a Roma, Ishtar in Babilonia… fino ad arrivare alla fonte di tutte: Iside, la dea Egizia. È la dea più potente del pantheon egizio, moglie e madre ideale, pura e devota, fonte di amore e fertilità. Tuttavia è anche immagine di forza e rinascita, di magia e di potere oltre qualsiasi misura. Amata e temuta, Iside pare essere esattamente l’immagine a cui la nostra Madonna si rifà.


Iside era spesso raffigurata come Madre di tutte le madri, seduta in trono mentre allattava al seno il suo piccolo Horus. Allo stesso modo poi venne rappresentata la Madonna, che nel Cristianesimo funge proprio la funzione di specchio della Dea Madre, controparte femminile di Dio. La Madonna scende sulla terra come semplice umana, percorso che anche Iside stessa compie, mentre stava cercando i pezzi sparsi del suo amato marito Osiride. Entrambe le donne-dee quando rivelano la propria identità divina lasciano attorno a loro fertilità e amore. Molte sono le preghiere infatti che vengono rivolte alla Madonna per il concepimento dei figli e per avere un amore e una famiglia felici, le stesse preghiere che si rivolgevano anche a Iside.


Un’altra immagine comune di Iside era quella di una donna, coperta con un velo sulla testa, circondata da un arco di stelle, dalle quali si diceva provenisse. Gli Egizi erano attenti osservatori del cielo notturno e molto hanno appreso (e trasmesso a noi) da quei gioielli abbaglianti che sono le stelle. Identificavano Iside proprio con la costellazione della Vergine, e guarda un po’ anche la Madonna cristiana viene soprannominata “Vergine” e rappresentata con un velo azzurro e bianco (simboli di purezza e spiritualità) con il capo circondato da stelle.


È chiaro che la Madonna sia solo l’ultima di tanti volti che la Dea Madre ha assunto nel tempo, ha accolto dentro di sé le immagini delle sue predecessore, adattandole alla cultura Cristiana che in quel momento stava predominando. È una immagine a noi vicina proprio perché fa parte della culla nella quale siamo nati e la mentalità con cui ci hanno cresciuto. Tuttavia questo rapido colpo d’occhio sul passato ci mostra come la Madonna sia molto di più di quello che il Cristianesimo insegna.


Diverse teorie sostengono che la Grande Maria fosse una alta sacerdotessa, scelta per dare la vita all’uomo che avrebbe scombussolato ogni equilibrio. Andava in giro indossando un lungo velo rosso, che la identificava come sacerdotessa, assieme a tutte le sue altre sorelle. Come lei anche Maria Maddalena era sacerdotessa dello stesso culto e come lei vestiva di rosso. Maria, si dice, era proprio un antico appellativo che identificava le sacerdotesse più importanti del gruppo. La Grande Maria insegnava con il suo esempio la potenza dell’Amore, la forza dell’energia femminile, importante tanto quanto quella maschile. Era una rivoluzionaria ancora prima della nascita di suo figlio. Come Iside, insegnava alle donne a farcela da sole, con le proprie forze. Alcune teorie sostengono che l’introduzione del velo azzurro e della veste bianca per le rappresentazioni iconografiche della Madonna furono successive al concilio che decretò il nuovo stile della Chiesa, eliminando tutto ciò che poteva essere scomodo, come Vangeli che parlavano di un Gesù umano e innamorato, come testi che proclamavano la presenza di una Dea e come l’immagine della Madonna sacerdotessa… Molte cose sono state oscurate, ma molte stanno tornando alla luce, piano piano, strato dopo strato, si mostrano a chi ha occhi per vedere e orecchie per intendere. Potremmo scoprire una Madonna molto più vicina al paganesimo di quanto potremmo immaginare.


Non lasciamoci allora limitare da ciò che ci è stato insegnato, scaviamo in profondità nella storia, scopriamo le connessioni che sono sotto gli occhi di tutti, chiare e palesi, ma che ancora fatichiamo a vedere.


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