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ISHVARA PRANIDHANA: L’INCONTRO CON L’ENERGIA DIVINA


Negli ultimi articoli del blog abbiamo approfondito i 5 passi di Niyama, la radice delle osservanze nel grande albero della filosofia yoga. Se immaginiamo infatti Ashtanga Yoga, gli otto passi dello yoga, come un grande albero, alla base vi troviamo due grosse radici: Yama e Niyama. Ognuna di queste radici è formata da cinque passi, cinque regole potremmo dire, che mirano a farci vivere bene con noi stessi e con gli altri. Quando iniziamo a vivere queste regole nella nostra vita quotidiana ci accorgiamo di quanto la felicità e il benessere siano alla nostra portata, se solo scegliamo di viverle davvero. Se Yama da una parte ci ha fatto comprendere cosa è bene NON fare, Niyama ora arriva a suggerirci cosa invece è bene fare. Le osservanze, così vengono chiamate, non sono altro che passi di virtù a cui ambire. Abbiamo già parlato di Saucha, la purezza, e Samtosa, l’accontentarsi, e abbiamo trattato anche Tapas, la disciplina, abbiamo scoperto Svadhyaya, lo studio del sé e concludiamo allora questo percorso con l’ultimo passo.


Ishvara Pranidhana viene tradotto come “abbandono al supremo”, e tra tutti è il passo finale, il più importante quello che, in fin dei conti, contiene tutti gli altri. I maestri yoga infatti dicono che “se sei in grado di padroneggiare questo Niyama, non c’è bisogno di praticare nessuno degli altri”. Questo passo finale è quello che ci prepara a vivere Samadhy, l’estasi e la beatitudine della connessione completa con il Tutto. Ishvara Pranidhana è la realizzazione, la consapevolezza e la comprensione di se stessi e di tutto ciò che ci circonda. È la pace dentro e fuori e ben comprendiamo dunque che non è possibile accedere a questo stato senza aver ben interiorizzato tutti i passi precedenti, che altro non sono che una preparazione.


Ishvara Pranidhana non significa semplicemente credere in Dio, ma prevede di andare ben oltre: ci viene richiesto di affidarci all’energia divina (in qualsiasi modo decidiamo di chiamarla, che sia Dio, Dea, energia del Tutto o altro), fluire con essa senza porre resistenza ma con la serenità che ogni cosa accade al momento giusto, per un motivo giusto. Questo lasciarsi andare, questo scorrere assieme alla corrente, porta dentro il nostro animo un senso di pace, gioia e serenità. Perché sappiamo che le cose non potevano essere diverse da quello che sono. Questo, dobbiamo fare attenzione, non significa vivere passivamente, quanto piuttosto agire nella consapevolezza che stiamo percorrendo l’unica strada che potremmo percorrere, con i nostri errori, con le vicende che ci capitano… Nella nostra vita tendiamo sempre a voler avere il controllo delle cose, vogliamo agire sempre consapevolmente, ci opponiamo ai cambiamenti (talvolta dolorosi) e alle lezioni che la vita ci pone davanti… Ishvara Pranidhana ci invita invece a fare un respiro profondo, a sorridere e dire va bene, accetto, prendo il meglio, correggo ciò che posso e va tutto bene così.


All’interno di questo passo, rientra anche la preghiera, la meditazione e la contemplazione. È il passo della devozione. Ma verso chi o cosa si deve rivolgere il nostro spirito? In realtà questa è una domanda personale. Ma quello che sappiamo per certo è la sensazione di “essere a casa”, l’energia divina la possiamo trovare dentro e fuori di noi, ovunque. Non per niente questa è la fase preparatoria per la connessione con il Tutto. La nostra preghiera, la nostra meditazione, la nostra contemplazione sono rivolte a quella forza vitale che tutto permea. È Mamma Natura, è la Dea dai mille volti, è il Padre Misericordioso… è tutti i volti che nella storia dell’umanità gli sono stati affibbiati… ma non è un qualcosa di esterno a noi. È semmai l’energia creativa di cui noi stessi siamo fatti.


E, sulla linea della connessione con il Tutto, Ishvara Pranidhana ci invita a mantenere i sensi aperti per cogliere i segnali divini attorno a noi. Ci sono costantemente messaggi, aiuti, segni che ci vengono inviati per indirizzarci sulla strada più giusta per noi. A noi spetta l’arduo compito di riconoscerli, ascoltarli e viverli.


Il quaderno degli esercizi


Scelgo di dedicare una intera giornata alla pratica consapevole di Ishvara Pranidhana. Per una giornata mi impegno a meditare, pregare, fermarmi ad ascoltare l’energia divina. Apro gli occhi, le orecchie e ogni mio senso per fare attenzione ai segni attorno a me. Posso anche utilizzare la divinazione.


A fine giornata annoto le mie sensazioni, mi chiedo come sto, prendo nota dei pensieri che mi hanno accompagnato. È stato facile o difficile? Quali sono state le maggiori difficoltà? Come posso superare questi problemi che ho riscontrato? Mi sento felice? Cosa provo? Nei giorni successivi che sensazioni ho provato?


Possiamo ripetere questa giornata tutte le volte che vogliamo, dapprima saltuariamente cercando poi di riprodurre questo tipo di giornata il più spesso possibile.

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