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TAPAS: VOLERE E’ POTERE!


Negli ultimi articoli del blog abbiamo approfondito i 5 passi di Yama, la radice delle astinenze nel grande albero della filosofia yoga. Se immaginiamo infatti Ashtanga Yoga, gli otto passi dello yoga, come un grande albero, alla base vi troviamo due grosse radici: Yama e Niyama. Ognuna di queste radici è formata da cinque passi, cinque regole potremmo dire, che mirano a farci vivere bene con noi stessi e con gli altri. Quando iniziamo a vivere queste regole nella nostra vita quotidiana ci accorgiamo di quanto la felicità e il benessere siano alla nostra portata, se solo scegliamo di viverle davvero. Se Yama da una parte ci ha fatto comprendere cosa è bene NON fare, Niyama ora arriva a suggerirci cosa invece è bene fare. Le osservanze, così vengono chiamate, non sono altro che passi di virtù a cui ambire. Abbiamo già parlato di Saucha, la purezza, e Samtosa, l’accontentarsi, oggi scopriamo insieme un nuovo passo.


Tapas può essere tradotto, molto correttamente con “disciplina”. Dobbiamo però stare attenti a non caricare i termini di pregiudizi. Disciplina infatti potrebbe farci pensare a una mancata libertà, a regole imposte, austerità e severità. Tapas viene tradotto anche con sacrificio, e anche qui il pensiero ricade su rinunce, dolori, qualcosa di negativo che ha un grande prezzo. Eppure se guardiamo all’etimologia del termine, sacrificio significa “fare un atto sacro”. Nulla di più meraviglioso. Nulla di negativo. In Tapas c’è molta speranza, gioia e libertà. La disciplina non è affatto intesa come un qualcosa che ci lega, piuttosto come qualcosa che può liberarci! Disciplina, nel suo significato positivo, ci parla prima di tutto di costanza, impegno, voglia di fare… con queste caratteristiche possiamo cambiare il mondo, dentro e fuori di noi.


Tapas è la motivazione, è un atto di volontà, una scelta quotidiana di vivere ogni istante della nostra vita al meglio. È quel fuoco che brucia dentro di noi e che ci fa sentire vivi, è colui che ci fa muovere e agire. In Giappone potrebbe essere chiamato Ikigai, quella consapevolezza interiore che deriva dall’aver trovato la propria Missione nella vita. Cosa ci fa alzare ogni giorno? Per cosa viviamo? Cosa ci rende vivi? Perché siamo sulla terra, ora? Passione, determinazione, coraggio, forza sono tutte parole che possiamo legare a questo passo. E dentro questo scalino del percorso yogico possiamo inserire tutto ciò che alimenta la nostra fiamma interiore.


Tapas è profondamente legato al terzo chakra, sia nella connessione con la volontà e il potere, l’azione e la motivazione, sia a livello fisico. Rappresentando il fuoco interiore è collegato al metabolismo, a tutto ciò che nel nostro corpo viene bruciato, purificato, per essere trasformato. Quando viviamo Tapas nella nostra vita comprendiamo l’importanza di bruciare le tossine, tramite una alimentazione sana, tisane specifiche e la pratica dello yoga per esempio. Ma comprendiamo anche quanto sia importante lavorare anche sul piano mentale, bruciando schemi limitanti e superati, pensieri fissi, aspettative, ricordi che ci legano, pensieri negativi… E, a livello ancora più sottile, significa comprendere quanto sia importante la purificazione, a ogni livello.


Tapas ci invita a rimboccarci le maniche e darci da fare per ottenere quello che vogliamo. Ci invita a non farci limitare dal pensiero di essere delle vittime inermi. Possiamo cambiare la nostra vita. Possiamo cambiare il mondo! Superiamo allora i nostri limiti, usciamo dalle nostre zone di sicurezza, osiamo! Proviamoci e, se sbaglieremo e cadremo, proviamoci ancora. Apriamoci alle nuove possibilità, non poniamo limiti, lasciamoci stupire dalla vita. Accettiamo quello che ci si presenta davanti come una sfida per migliorarci e per raggiungere grandi ancora più perfetti di felicità.


Tapas, infine, ci mette di fronte al Dolore. Disciplina, sacrificio e volontà infatti a volte si scontrano con la delusione, la fatica e il fallimento. Come comportarsi allora di fronte al dolore per non farsi sopraffare? Accettandolo come Maestro. Lasciandoci abbracciare dalle sue ali scure e apprendendo le lezioni che nasconde fra le sue piume. No pain, no gain, dicono gli americani. Senza il dolore, senza il sacrificio, senza Tapas, non vi possono essere risultati. E, ricordando le lezioni precedenti, quando le cose non vanno… semplicemente accettarle. Vanno bene così. È quello che ci serve ora. Facciamo sempre attenzione che i passi della filosofia yoga non invitano affatto alla rassegnazione e alla passività, quanto piuttosto all’agire sereni, liberi da ansie e paure.


Concludo con le parole di un grande autore, che secondo me racchiudono benissimo il senso di Tapas:


“L’Offerta è un’invocazione senza parole. E come ogni preghiera richiede costanza e disciplina – che non è una schiavitù, bensì una scelta.” (Coelho)


Il quaderno degli esercizi


Scelgo di dedicare una intera giornata alla pratica consapevole di Tapas. Per una giornata mi impegno ad essere disciplinato, ad alimentare la mia fiamma interiore, e a trovare ciò che motiva le mie giornate.


A fine giornata annoto le mie sensazioni, mi chiedo come sto, prendo nota dei pensieri che mi hanno accompagnato. È stato facile o difficile? Quali sono state le maggiori difficoltà? Come posso superare questi problemi che ho riscontrato? Mi sento felice? Cosa provo? Nei giorni successivi che sensazioni ho provato?


Possiamo ripetere questa giornata tutte le volte che vogliamo, dapprima saltuariamente cercando poi di riprodurre questo tipo di giornata il più spesso possibile.

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