SAUCHA: PULITI DENTRO E FUORI
Negli ultimi articoli del blog abbiamo approfondito i 5 passi di Yama, la radice delle astinenze nel grande albero della filosofia yoga. Se immaginiamo infatti Ashtanga Yoga, gli otto passi dello yoga, come un grande albero, alla base vi troviamo due grosse radici: Yama e Niyama. Ognuna di queste radici è formata da cinque passi, cinque regole potremmo dire, che mirano a farci vivere bene con noi stessi e con gli altri. Quando iniziamo a vivere queste regole nella nostra vita quotidiana ci accorgiamo di quanto la felicità e il benessere siano alla nostra portata, se solo scegliamo di viverle davvero. Se Yama da una parte ci ha fatto comprendere cosa è bene NON fare, Niyama ora arriva a suggerirci cosa invece è bene fare. Le osservanze, così vengono chiamate, non sono altro che passi di virtù a cui ambire.
Oggi scopriamo insieme Saucha, la purezza. Saucha ci rivela l’importanza della pulizia, ad ogni livello. Stiamo dunque parlando, in primis, della pulizia del nostro corpo. Lavarci le mani, farci la doccia, sono gesti ormai automatici che facciamo quasi senza pensarci ma che in realtà rivelano che stiamo allontanando da noi sporcizia ed energia esterna, per ritornare a brillare della nostra luce interiore. Importante è indossare abiti puliti e profumati, presentarci agli altri e a noi stessi nella migliore condizione. Pulizia del corpo significa anche fare attenzione a cosa entra in esso: una alimentazione sana sta alla base della pratica yoga e di chiunque voglia vivere in salute. Significa periodicamente occuparsi della pulizia interiore, con digiuni, diete, tisane e quanto altro sia in linea con il nostro essere.
Saucha ci parla anche della pulizia della casa e degli ambienti di lavoro. Una casa e una postazione lavorativa ordinate ci permettono di essere organizzati, di avere una mente più riposata, ci permettono di riflettere il nostro ordine interiore. Non significa certo essere maniaci delle pulizie, quanto piuttosto dedicarsi al decluttering, tenere in casa poche cose ma scelte con cura, tenere ordinati gli armadi, pulire periodicamente i pavimenti e arieggiare moltissimo.
Saucha tuttavia tratta anche un tipo di pulizia più sottile, a livello mentale ed energetico. Ci suggerisce allora di pulire i nostri pensieri e le nostre azioni, di liberarci dalle catene di persone, situazioni ed emozioni che non ci appartengono più. Sensi di colpa, rimuginazioni, pensieri ossessivi… sono tutti invitati fuori dalla porta, lontano dal nostro centro di equilibrio. Tutto ciò che intossica il nostro corpo, la nostra mente, le nostre giornate, la nostra vita va pulito, eliminato, purificato così che non ci sia più nocivo.
Le purificazioni energetiche sono in perfetto stile Saucha, perché si vanno così ad eliminare e allontanare le energie negative che appesantiscono luoghi e persone, favorendo il cambiamento, la rinascita e creando spazio per l’arrivo di nuove energie, fresche e positive. Imbolc appena passato e la primavera in arrivo sono energie in linea con questo passo di Niyama: sono da prediligere tisane disintossicanti, con tarassaco, fumaria, betulla e cardo mariano. Possiamo purificare la casa con il palo santo, acceso in tutte le stanze. Candele bianche possono potenziare il nostro processo di pulizia energetica. Per le pulizie di casa prediligiamo prodotti naturali, magari realizzati proprio da noi con oli essenziali quali tea tree, lavanda e limone dal potere disinfettante. Scrub e maschere per il viso sono perfetti per ridonare lucentezza e morbidezza alla nostra pelle. E, infine, proviamo a scegliere, almeno qualche giorno a settimana, una alimentazione vegana.
Il quaderno degli esercizi
Scelgo di dedicare una intera giornata alla pratica consapevole di Saucha. Per una giornata mi dedico al digiuno, oppure al consumo di soli prodotti di origine vegetale. Bevo molta acqua e integro i liquidi anche con tisane drenanti e disintossicanti. Faccio una doccia o un bagno sacro, magari con scrub e maschere fatte in casa. Pulisco la casa, organizzo il lavoro. Faccio meditazione per riflettere su cosa devo lasciar andare, cosa devo eliminare, cosa è per me nocivo.
A fine giornata annoto le mie sensazioni, mi chiedo come sto, prendo nota dei pensieri che mi hanno accompagnato. È stato facile o difficile? Quali sono state le maggiori difficoltà? Come posso superare questi problemi che ho riscontrato? Mi sento felice? Cosa provo? Nei giorni successivi che sensazioni ho provato?
Possiamo ripetere questa giornata tutte le volte che vogliamo, dapprima saltuariamente cercando poi di riprodurre questo tipo di giornata il più spesso possibile.