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PONGAL, MILLE VOLTE GRAZIE


Amo le feste, amo le case decorate in base alle stagioni, amo essere curiosa e trovare mille motivi per essere gioiosi. Ecco perché in casa mia siamo aperti a diverse culture, abbracciamo festività di diverse religioni per il semplice motivo che la vita è bella e ogni spunto per celebrarla è una buona occasione per farlo.


Nei prossimi giorni in India (ma non solo) verrà celebrato uno dei festival più importanti dell’anno, il Pongal, una sorta di festa del ringraziamento. Si ringrazia perché la parte più dura dell’inverno è passata, perché c’è un giro di boa che inizia a gettare le sue basi per portarci verso la primavera. Sebbene siamo ancora immersi nel buio, la luce ormai è rinata e prenderà sempre più forza. Trovo che ringraziare sia sempre una favolosa occasione per un esame di consapevolezza, per osservare quante cose belle ci circondano e quanto in realtà spesso ci lamentiamo per niente. Ringraziare è un gesto che ci fa stare bene, che ci connette con il Tutto e che apre il nostro cuore all’abbondanza.


Il Pongal dura 4 giorni, in questo 2019 lo celebriamo dal 15 al 18 gennaio. Ogni giorno celebra un qualcosa di diverso e possiamo prendere spunto da una tradizione che forse è lontana dalle nostre abitudini, ma che ben può sposarsi con la nostra vita quotidiana.


Giorno 1: Bhogi Pongal. In questo primo giorno festivo si celebra e si ringrazia la famiglia. La casa viene pulita e arieggiata e ci si libera di tutte le cose vecchie che non servono più. Se ci pensiamo, è lo stesso lavoro che solitamente noi facciamo con l’arrivo di Imbolc, il sabba della luce splendente. È l’occasione per fare qualcosa di speciale per i figli, i mariti, le mogli, i genitori… chiunque abiti la nostra casa e condivida con noi le nostre giornate. Possiamo cogliere l’occasione per togliere le decorazioni natalizie, fare pulizie approfondite, e appunto togliere dalla nostra casa le cose inutili. In India vengono accesi grandi falò dove gettare le cose, ma io credo nel riciclo e nelle seconde vite degli oggetti: fate quindi attenzione a ciò che è proprio da buttare, ciò che può essere donato o scambiato, ciò che può essere riparato o ciò che può prendere nuova forma.


Giorno 2: Surya Pongal, o Thai Pongal. È questo il giorno dedicato alle divinità, in particolare a Surya, il dio del sole. È la luce che viene celebrata, la forza della natura che permette la vita. Il riso appena raccolto viene utilizzato per preparare il piatto tipico di questa festività, il pongal appunto. Si tratta sostanzialmente di riso bollito nel latte, in cui vengono aggiunte spezie e cocco e il tutto viene decorato e arricchito con anacardi. Il piatto viene offerto alle divinità, per propiziare buoni raccolti e buona fortuna, protezione e ricchezza per tutta la famiglia. Può essere per noi l’occasione per cucinare del comfort food, coccolarci un pochino con i nostri piatti preferiti e riflettere su che significato diamo noi alla parola divinità.


La mia ricetta del pongal: adoro cucinare, adoro sperimentare e così vi presento la mia personalissima ricetta di questo piatto. Per due persone lavare 1 pugno di lenticchie e 1 bicchiere di riso. In una padella aggiungere un filo d’olio e rosolare per qualche minuto riso e lenticchie con uno spicchio di cipolla tritata oppure con un poco di aglio, a seconda dei gusti. Coprire poi tutto il riso con circa 1 litro di latte vegetale, io per questa ricetta adoro il latte di avena e con un bicchiere di latte di cocco (quello in lattina, così c’è sia la parte più liquida che la parte più densa). Aggiungere mezzo cucchiaino di curcuma e lasciar cuocere fino a che il riso non sarà cotto e il latte assorbito. Salare leggermente e impiattare cospargendo di anacardi grossolanamente tritati.


Giorno 3: Mattu Pongal. Il giorno dedicato al bestiame, che per l’occasione viene ben lavato e decorato. Ogni animale viene ringraziato e lodato per il suo sacrificio e viene propiziata salute e fertilità per tutti gli animali. Nelle terre contadine e povere gli animali da bestiame rappresentano una risorsa preziosa, siamo ben lontani dal consumo smodato e insensato di noi occidentali. Può essere il giorno giusto allora per riflettere su quanta sofferenza ci sia negli attuali allevamenti, che sia di carne da mangiare, di produzione casearia o di uova… Riflettiamo su quanto sia importante scegliere la qualità del cibo che introduciamo nel nostro corpo, il nostro tempio sacro dell’anima. In questa giornata il piatto offerto alle divinità viene donato agli animali, come parte della famiglia tutti mangiano gli stessi ingredienti preparati dalle donne con estremo amore. Le donne e le ragazze preparano anche del cibo da donare agli uccellini e le sorelle pregano affinché rimangano saldi i legami con i loro fratelli. Oggi non dimentichiamoci degli animali, facciamo qualcosa per la loro salvaguardia.


Giorno 4: Kaanum Pongal. Questo ultimo giorno di festa è dedicato alle visite. Riunioni di famiglia, visite dei primi cittadini ai vari membri della comunità, incontri… Le donne di casa celebrano un rito per benedire ogni membro della famiglia e dell’acqua alla curcuma viene gettata sull’ingresso di casa per allontanare le energie negative. Può essere questa l’occasione per creare sacchetti di protezione da nascondere dietro alla porta o sotto lo zerbino, e può essere la giornata in cui fare visita a parenti e amici che non vediamo da tempo.


Pieni di questo senso di ringraziamento verso ciò che ci circonda possiamo riprendere il normale scorrere delle nostre giornate con una consapevolezza in più: abbiamo tanti motivi per dire grazie, troviamone almeno uno ogni giorno, da sussurrare al cuore a fine giornata.

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