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COME PROGRAMMARE LE PULIZIE DI CASA


Qualche mese fa vi avevo accennato l’acquisto del libro “Il metodo rivoluzionario

per pulire la tua casa in soli 10 minuti al giorno” (di Becky Rapinchuk) e vi avevo promesso di tenervi aggiornati se avessi trovato davvero una soluzione… così eccomi qui, a farvi un po’ il resoconto di questa esperienza e svelarvi ciò che ho appreso, nella speranza possa esservi utile.


La prima parte del libro inizia dolcemente, iniziando ad instaurare piccole abitudini per una casa pulita e ordinata. Ora, dovete sapere che io sono molto brava a organizzarmi sul lavoro, nello studio, nei viaggi… ma quando si tratta delle pulizie di casa… aiuto! Sono proprio negata, ed è una cosa che non mi piace per niente. Negli anni ho sperimentato davvero tanti metodi diversi, alla disperata ricerca di qualcosa di valido, inutilmente. Non potendomi permettere chi viene a pulire casa per me, ho dovuto continuare la mia ricerca del metodo perfetto. Quando ho posato gli occhi su questo libro e ho letto quel “10 minuti” me ne sono innamorata in un istante. Ho iniziato dunque la prima fase piena di entusiasmo, carica, volenterosa e soprattutto certa di aver trovato la soluzione perfetta! E devo dire che la prima fase è andata anche piuttosto bene.


Arriva poi la seconda fase, più strong. Si tratta di partire con la routine, giorno per giorno. E qui… inizia a crollarmi il sogno della casa finalmente perfetta. Si perché col cavolo bastano dieci minuti per fare tutte le cose in programma! Ora non so bene se l’autrice abbia un orologio speciale, o se dove abita lei il tempo scorra in modo diverso… ma quelle settimane di seconda fase per me sono state una vera tortura. Non facevo altro che pulire tutto il giorno, ed era esattamente quello che NON volevo fare. Demoralizzazione, tristezza, incubo.


Ma sono una che non lascia mai un libro inconcluso, e così ho scoperto la terza fase: creare un proprio metodo. Okay, mi ero illusa che almeno il finale mi svelasse il vero trucco, tipo la canzone di Biancaneve che chiama a raccolta gli animali del bosco per pulire la casa dei nanetti. Mi andava bene pure lo stormo di piccioni e i topi di fogna chiamati da Giselle in Come d’Incanto. E invece mi diceva semplicemente di creare un mio metodo. Ma come diavolo me lo creo un metodo se odio fare le pulizie? Accantonato il libro infondo alla libreria.


Ho lasciato sedimentare e per un periodo sono semplicemente andata avanti come un automa, facendo solo ciò che era necessario. Tuttavia, inconsciamente, lentamente, subdolamente, gli insegnamenti del libro e il campi di addestramento della seconda fase stavano lavorando dentro di me… e ad un certo punto mi sono messa con carta e penna a stabilire una tabella di marcia che mi permettesse di tenere la casa pulita nel minor tempo possibile. Senza rendermene conto, stavo creando IL MIO METODO, la fase tre!


Ho deciso di condividere il mio metodo con voi non perché lo ritengo il più valido, lo è per me e questo potrebbe voler dire che non è valido per nessun altro al mondo. Tuttavia ve lo presento per tutte le casalinghe disperate come me (lavoro, ma in casa sono veramente una disperata), per quelle che non riescono a trovare un metodo, per dirvi che c’è ancora speranza! Non mollate, continuate a sperimentare e vedrete che prima o poi il metodo giusto arriverà a voi. Nel frattempo potete usare il mio metodo: minima fatica, massima resa. (Ps: se sei una maniaca dell’ordine e della pulizia questo metodo non fa per te)


IL MIO PROGRAMMA


Innanzitutto ho diviso la casa in zone: cucina, salotto, camere, bagno e assegnato un giorno a ogni stanza. Un giorno l’ho assegnato allo stirare (altra faccenda moooooolto noiosa), un giorno alle pulizie straordinarie e un giorno al riposo. Ogni giorno dunque mi occupo solo di una parte delle pulizie, lasciando perdere il resto. Della serie: vedo la polvere sul comodino in camera ma quel giorno non tocca alla camera? Pazienza, giro la testa dall’altra parte e lo farò nel suo giorno di competenza. In questo modo il tempo in cui mi devo dedicare alle pulizie è davvero poco e vi garantisco che, nonostante due monelli di un anno e mezzo, la casa riesce a reggere benissimo!


Lunedi: ho scelto il lunedì come giorno di riposo. Si perché il lunedì è un giorno già bruttino di suo, sai che bello iniziare la settimana dicendo “mmm che lavori devo fare oggi in casa? Ah niente!” (goduria)


Martedì: il martedì pulisco il bagno. È una stanza piccola, tanto per iniziare con calma, senza traumi. Spolvero tutto quanto, pulisco water e lavandini, riordino… passo l’aspirapolvere e lavo il pavimento. A rotazione (ciò significa che ogni martedì svolgo uno solo di questi impegni): svuoto i cestini, lavo i vetri, pulisco la vasca, pulisco la lavatrice.


Mercoledì: è l’ora delle camere. Ne ho 3 e parto spolverando tutto quanto. Riordino e passo l’aspirapolvere. Se occorre lavo anche il pavimento. A rotazione (vale come per il bagno svolgo solo uno di questi compiti): lavo i vetri, riordino e pulisco un cassetto, pulisco sotto i letti. In pratica i lavori a rotazione cascano una volta al mese circa.


Giovedì: il giovedì spezza la settimana e dà il giro di volta verso il weekend, quindi spezzo anche io la routine e dedico la giornata a un lavoro speciale, di quelli che faccio solo una volta al mese. Posso scegliere io quale compito scegliere, l’importante è che entro il mese li svolga tutti: cambiare le lenzuola, pulire sotto il divano, pulire il frigorifero oppure sistemare e pulire un armadio (di qualsiasi stanza).


Venerdì: si avvicina il weekend, il momento in cui cucino di più, quindi mi occupo della cucina così da averla sgombra ed essere poi facilitata nel mantenerla tale mentre cucino (adoro cucinare, ma avrei costantemente bisogno di un aiuto cuoco che passi dietro di me a pulire tutto, e questo l’ho preso da mio padre, dice mia mamma). Riordino, spolvero, pulisco i ripiani, i fornelli, il lavello e il pavimento. A rotazione mi occupo di: lavare i vetri, pulire la lavastoviglie, pulire gli elettrodomestici della cucina, e buttare le cose che non servono. Si, quelle cose che teniamo lì perché non si sa mai, oggettini inutili sparsi, immondizie non ancora destinate al loro bidone… ecco. Il venerdì mi occupo anche di preparare il menù per la settimana successiva e stilare la lista della spesa.


Sabato: siamo finalmente nel weekend e magari qualcuno viene a trovarci, così lascio questa giornata alla pulizia del salotto, così almeno la stanza di entrata rimane pulita. Riordino, spolvero, aspiro e lavo il pavimento. A rotazione lavo i lampadari, i vetri, lavo i giochi dei bambini e butto via ciò che non serve. È anche il giorno in cui mi occupo della spesa che metto bene in ordine in dispensa (dove se serve passo aspirapolvere, spolverata e via).


Domenica: la domenica la prendo con calma, se occorre e se non le hi già fatte faccio partire le lavatrici, e stiro ciò che serve durante la settimana. Non una cosa di più. Odio stirare, quindi riduco lo stiro al minimo: stendo benissimo le cose, me ne frego se le lenzuola hanno mille pieghette, mi basta che le cose siano presentabili.


Per rendermi tutto i lavori più allegri ho sparso dei biglietti incoraggianti in dispensa, sui bidoni dell’immondizia, sui secchi del mocio… così giusto per farmi ridere quando li prendo in mano. Mi aiuta davvero ad affrontare le pulizie con meno pesantezza. Mi sono anche preparata un programmino con la tabella di marcia, stampato e appeso sulla porta della cucina. Così ogni giorno so cosa devo fare e spunto a matita le cose fatte (così se mio marito passa di lì e gli viene la voglia di fare qualcosa, senza nemmeno chiedermelo sa già cosa deve fare).


Siccome voglio davvero aiutarvi a rendere le pulizie di casa un momento efficace al massimo vi lascio il mio programmino da scaricare gratis subito qui! Fatemi sapere come vi trovate, raccontatemi il vostro metodo magico, insomma consoliamoci e supportiamoci a vicenda! (perché non sono solo io a odiare le faccende domestiche vero????)


E continuate a seguirmi sul blog perché in uno dei prossimi articoli vi parlo di come sacralizzare le pulizie domestiche (Estia, a noi!).

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