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IL TERZO CHAKRA: MANIPURA


La parola “chakra” deriva dal sanscrito e significa letteralmente ruota. Si tratta infatti di punti di energia situati lungo la colonna vertebrale. Queste ruote, girando, permettono all’energia di scorrere dal basso verso l’alto, dalle energie terrene a quelle spirituali. Può capitare, però, che capitino degli eventi, che proviamo delle emozioni, che incontriamo degli ostacoli che rallentano e bloccano il naturale girare di queste ruote. È allora che accadono i disequilibri e, nel tempo, si formano le malattie.


Sebbene i chakra siano tantissimi, situati in tutto il nostro corpo, come i pori della pelle, sono 7 quelli principali e proprio questi cercheremo di approfondire. Ricordo che questi articoli rimangono degli spunti di partenza per riflessioni e ricerche personali e sono ben lungi dall’essere esaustivi. Per ulteriori approfondimenti e domande potete contattarmi seguendo il modulo alla pagina Contatti.


IL TERZO CHAKRA: IO POSSO


Il terzo chakra, Manipura (gioiello luminoso), rappresenta la sede delle emozioni e della volontà. È il luogo dove elaboriamo le nostre esperienze, dove metabolizziamo e assimiliamo le lezioni. Qui esprimiamo il nostro volere, dove ciò che vogliamo diventa realtà.


NOME: Manipura

SIGNIFICATO: la città della gemma

NUMERO: 10, il numero perfetto, simbolo della tetraktis

ASSOCIAZIONE SENSORIALE: vista

ORGANI ASSOCIATI: stomaco, milza, cistifellea, sistema nervoso vegetativo

GHIANDOLE: pancreas

ELEMENTO: fuoco

COLORE: giallo

MANTRA: ram

SEDE: tra ombelico e sterno

FASE EVOLUTIVA: dai 18 mesi ai 4 anni circa

RIFLESSOLOGIA: dito medio della mano, alluce del piede

PIANETA: Marte

SIMBOLO: triangolo

DEMONE: vergogna


Il secondo chakra è la sede della volontà, è qui che imprimiamo il nostro “voglio” ed è qui che si forma l’energia necessaria a perseguire con determinazione i nostri obiettivi. Forza vitale, entusiasmo, potere sono le parole chiave che caratterizzano questo chakra. Questa è anche l’origine, secondo la tradizione orientale, dei 72.000 nadi, ovvero i fili energetici che scorrono in tutto il corpo, un po’ come i capillari. È la sede dell’autocontrollo, quando ci allontaniamo dalle influenze esterne e comprendiamo quale che vogliamo che sia il nostro cammino. È il chakra che ci spinge all’azione, al movimento, al darsi da fare. Contrasta la pigrizia e completa con le sue energie maschili il chakra precedente, strettamente femminile.


In questo chakra ha sede l’emozione, ovvero quel che proviamo quando ci accade qualcosa. L’emozione, a differenza del sentimento, più profondo e radicato, che troviamo nel secondo chakra, è un qualcosa di movimentato, che arriva e che dovrebbe essere lasciato andare. Ben più spesso accade invece che noi tratteniamo queste emozioni, ed è da qui che nascono blocchi e problemi. La parola chiave dunque da ricordare quando si parla di Manipura è trasformazione, il fuoco alchemico che bruciando tutto cambia. È anche la sede dell’ego, della nostra identità che finalmente, dopo il distacco iniziale che ci ha mostrato il secondo chakra, qui trova finalmente la sua completa autodefinizione.


Quando è armonizzato: quando l’energia in questo chakra scorre liberamente siamo persone con una buona autostima, sappiamo cosa vogliamo della vita e non abbiamo paura di impegnarci per ottenerlo. Abbiamo energia, entusiasmo e volontà, siamo persone attive e dinamiche. Sappiamo ascoltarci e allo stesso tempo sappiamo dare spazio agli altri. Non abbiamo bisogno di imporci con arroganza, ma non ci facciamo mettere i piedi in testa. Sappiamo vivere le sfide della vita come occasioni di crescita e siamo degni di fiducia. Siamo persone oneste, consapevoli e di buona salute. La nostra digestione e assimilazione procedono senza problemi.


Quando è in disequilibrio: quando questo chakra non è in armonia potremmo sentirci rabbiosi, preoccupati, sviluppare ansie. Potremmo provare un senso di inadeguatezza ed essere stanchi, senza energie, demotivati. Potremmo provare invidia e gelosia. Potremmo essere persone facilmente manipolabili, che lasciano sempre decidere agli altri, che non riescono a dire la propria. La nostra bassa autostima potrebbe farci sentire delle vittime. Potrebbe anche accadere che, al contrario, siamo persone aggressive, che dominano e manipolano gli altri. Potremmo avere scatti d’ira. Potrebbe anche capitare che in alcuni casi siamo la parte che aggredisce, e in altri siamo la parte che subisce. Potremmo avere dolori di stomaco, soffrire di cattiva digestione, potrebbero esserci problemi di diabete, sovrappeso, dolori alla zona lombare, disordini alimentari o ancora ipertensione e stanchezza cronica. Potremmo sentirci fin troppo sensibili, o al contrario incapaci di sentire alcunché.


Cosa può generare disequilibrio: ma quali sono allora le cause che ci portano a un disequilibrio in questo terzo chakra? Il ruolo principale lo svolge ancora una volta la nostra infanzia. Come è stata, in particolar modo, la figura di nostro padre? Il padre rappresenta, nella crescita evolutiva di un bambino, il primo vero contatto con l’autorità. Abbiamo avuto figure di riferimento molto severe e restrittive? O al contrario molto permissive o incuranti? Siamo stati puniti fisicamente, o in modi che ci causavano disagio? Un altro ruolo fondamentale è il senso di responsabilità: siamo stati caricati di ruoli che non ci appartenevano? Siamo dovuti crescere troppo in fretta? Abbiamo vissuto situazioni instabili? Analizzando queste parti del nostro passato possiamo comprendere molti dei disturbi che ci affliggono anche in età adulta. Inevitabilmente dobbiamo confrontarci anche con il senso della vergogna, che va a braccetto assieme al precedente senso di colpa. Spesso è questo un sentimento che ereditiamo dalle nostre figure di riferimento. I bambini piccoli non hanno un proprio senso di vergogna, che si svilupperà davvero con lo sviluppo del sesto chakra, molto più avanti. Tuttavia il bambino sa leggere molto bene le emozioni e reazioni altrui, imparando a conoscerle grazie alle figure adulte di riferimento attorno a lui. Ecco che il bambino proverà vergogna quando le figure di riferimento mostreranno che c’è motivo di vergogna. Come per il secondo chakra anche qui le nostre parole e atteggiamenti diventano il fulcro per un buon equilibrio del chakra.


Scopri qui come lavorare con il terzo chakra.

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