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SAMHAIN, IL CAPODANNO CELTICO


Il 31 ottobre arriva una delle feste più controverse, amate e odiate di tutto il calendario. Samhain rappresenta, per il calendario celtico, un vero e proprio capodanno. La Ruota dell’Anno si conclude, ma è pronta a ricominciare il suo giro. Il cambiamento è palpabile nell’aria e tutto profuma di radicale trasformazione. Samhain è conosciuto anche come Halloween, una festa che spesso riteniamo essere lontana dalla nostra cultura italiana, ma che ci appartiene più di quanto immaginiamo.


Samhain segna la definitiva discesa verso il mondo delle Tenebre, Ade spalanca le porte per accogliere la sua sposa Persefone, e noi siamo chiamati alla riflessione, alla meditazione e all’incontro con chi non c’è più. Il velo fra i mondo diventa sottile e, in questa notte, si pensa che tutto possa essere possibile. Lasciamo allora i nostri sensi aperti, senza timori e paure, ma pronti ad accogliere i numerosi messaggi che aspettano solo la nostra attenzione.


Il nostro umore può farsi più cupo, siamo più silenziosi e ricerchiamo la solitudine e l’isolamento. Abbiamo bisogno di rallentare i ritmi, e di rispondere alle tante domande e ai dubbi che frullano nella nostra mente. Assecondiamo il nostro sentire, chiediamo agli amici di avere pazienza se rinunciamo a qualche uscita, spieghiamo al partner che se siamo silenziosi è perché stiamo chiacchierando con noi stessi. Non temiamo questo momentaneo passaggio, la fase di bozzolo è necessaria al bruco per trasformarsi in farfalla. Mettiamoci in ascolto: di che cosa abbiamo bisogno ora? Cerchiamo, compatibilmente con i nostri impegni e doveri, di dedicarci tempo per le nostre necessità. Coccoliamo e amiamoci, ne abbiamo bisogno anche noi!


I colori di Samhain sono quelli delle tenebre e della morte. Il nero regna sovrano. Il buio è così fitto che ci toglie la vista, ma è proprio in quel momento che un’altra vista, più profonda, può aprirsi. Ma anche il rosso è il colore di questa festa: il rosso del sangue, che è vita! Il rosso ci ricorda la potenza della passiona, ci ricorda l’importanza della vita, dell’essere presenti con mente, spirito, cuore in tutto ciò che facciamo.


Questa è anche una festa di decorazioni: ad Halloween tutto si riempie di colori, facce mostruose e dolciumi come metodo per esorcizzare la morte e i demoni interiori che tanto ci fanno paura. Attraverso il gioco, lo scherzo, il mascheramento stiamo cercando di dare una faccia buffa a ciò che temiamo. Negli anni è questa una festa che molti descrivono con connotati negativi, come una celebrazione che non ci appartiene. “Un’americanata” è una frase che sento ripetere spesso. Mi viene da sorridere in questi casi, e mi verrebbe da rispondere che forse dovremmo conoscere un po’ tutti meglio le antiche tradizioni della nostra terra, potremmo rimanere sorpresi da ciò che scopriremmo, e capire che forse celebrare Halloween è proprio una “cosa nostra”.


Samhain è una festività che, inevitabilmente, ci mette di fronte al concetto di Morte. Nella nostra cultura siamo stati abituati a temere la morte come una fine definitiva, come un qualcosa che c’era e che non ci sarà mai più. Morto è una parola che evoca tristezza, desolazione, scoraggiamento. Ma cosa succederebbe se provassimo a vedere la morte da un altro punto di vista? Apriamo la nostra consapevolezza e proviamo a vedere la morte come a una trasformazione. Non è una fine, o meglio, è la fine di ciò che abbiamo conosciuto fino a quel momento, ma qualcosa di nuovo, di totalmente diverso ci sta aspettando. Il nuovo può spaventarci, certo, ma può essere anche estremamente interessante. La Morte ci invita a vivere al meglio in quello che conosciamo, ma ci esorta anche a non temere ciò che ancora non capiamo, arriverà il suo tempo. Ed è proprio ciò che ci mostra Samhain: una fine è certa, l’anno si conclude, ma un nuovo anno ricco di avventure è pronto per noi. E non aspetta che noi siamo pronti o meno, non ci chiede il permesso. Arriva, compie il suo giro, spetta a noi assecondare le sue energie.


È il periodo perfetto per divinare, ovvero per entrare in contatto con la nostra parte divina, con la saggezza interiore. Si commemorano i morti, si ricordano gli antenati, si chiede la loro preziosa guida. Si lascia andare ciò che non ci serve più, lasciando che il vecchio anno se lo porti via, lasciando in noi lo spazio per accogliere le cose nuove che ci aspettano. Non dimentichiamo di accendere candele o ancora meglio, se abbiamo l’occasione, il camino. Passiamo il tempo con chi amiamo, ma passiamolo prima di tutto con noi stessi.


15 ATTIVITA’ DA SVOLGERE A SAMHAIN

  • Affrontare le paure

  • Decorare casa

  • Mangiare zucca e castagne

  • Affrontare le vite passate

  • Invocare gli antenati

  • Passeggiare nel buio della notte

  • Onorare i morti

  • Lasciar andare qualcosa

  • Fare la lista dei buoni propositi per l’anno nuovo

  • Lavorare con la runa Eihwaz

  • Accendere candele

  • Fare divinazione

  • Bere una tisana

  • Usare pietre come pirite e ossidiana

  • Praticare la posizione yoga "Savasana"

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