GIORNO DELL'EDERA
Gli alberi sono da sempre riconosciuti come una specie sacra, come esseri dai quali poter trarre insegnamenti e saggezza. Pensiamo per esempio all’immagine della Vecchia Nonna Albero del cartone di Pocahontas. Seguendo questa sensibilità comune, anche presso i Celti gli alberi venivano considerati sacri e alcuni di loro vennero scelti come rappresentanti dei mesi dell’anno.
Il 30 settembre vede l’avvio di un nuovo mese, posto sotto la sapiente guida dell’Edera. Il nome di questa pianta deriva dal verbo greco “arrampicare” che richiama la caratteristica di questa bellissima pianta di avvinghiarsi a alberi, muri, ringhiere e qualsiasi appiglio possa trovare. Fiorisce proprio in questo periodo dell’anno.
L’Edera ci insegna la forza dell’unione: quando si avvinghia a qualcosa cresce in perfetta simbiosi con ciò che la circonda, modellando la sua forma su quella a cui si aggrappa. Presso i Greci si usavano creare corone di edera per adornare il capo degli sposi, per augurare loro fedeltà e un amore duraturo. L’edera infatti è una certezza, un legame saldo e sicuro. Regalare una pianta di edera svela sentimenti d’amore profondo.
Anche l’Edera, come la Vite il cui mese si è appena concluso, è dedicata a Bacco. Nelle sue feste si usava cingere il capo con una corona d’edera, ritenendo che potesse mitigare gli effetti dell’alcool e curare le sbornie. I medici solevano somministrare un decotto di foglie di tisana per superare le crisi dopo una forte bevuta. Vite ed Edera rappresentano i due lati della medaglia: vita e morte. Mostrano così i due aspetti di Dioniso: da una parte la luce, la vitalità, la gioia e l’entusiasmo. Dall’altra abbiamo l’oscurità, con l’edera che fiorisce proprio quando tutta la natura muore.
Una nota molto interessante è che moderne ricerche, svolte soprattutto dalla NASA, hanno messo in evidenza la grande capacità dell’Edera di purificare gli ambienti chiusi. È infatti in grado di assorbire le energie negative emesse soprattutto dagli apparecchi elettrici, riportando a stanza in equilibrio. È dunque un’ottima pianta di appartamento che, se tenuta in vaso, può mantenersi a una grandezza contenuta. Possiamo allora utilizzare questa pianta proprio per purificare gli ambienti in cui viviamo.
Per i Celti l’Edera è una pianta collegata all’aldilà, assieme a serpente e drago. È un simbolo di immortalità, vista la sua natura sempreverde e infestante. È ritenuta una pianta molto importante che può insegnarci la saggezza della resistenza nel tempo a qualsiasi cosa. Anche presso gli Egizi era una pianta dell’Oltretomba, sacra al dio Osiride.
Attività consigliate:
Se ne hai l’occasione osserva l’edera in mezzo alla natura, mentre passeggi. Potresti trovarla sui muri di una casa, avvinghiata come ad essere parte della casa stessa. Osservala, toccane le foglie… cosa ti racconta?
Crea una corona, raccogli un ramo d’edera e cingiti con essa il capo. Come ti fa sentire?
Usa le tue doti artistiche e, raccolta qualche foglia, prova a disegnarla su un foglio o utilizzala per qualche decoro.
Rifletti su quali persone della tua vita rappresentano per te un punto di aggrappo. Anche tu come l’edera ti avvinghi a loro? Rifletti se il tuo amore è libero o se rischia di soffocare. Ti appoggi alle persone sostenendole a loro volta o ti avvinghi senza lasciare loro spazio e aria?
Utilizza l’edera per creare una corona di protezione da appendere alla porta di casa. Puoi utilizzare anche dell’agrifoglio, delle noci, nastri bianchi e neri… Non solo terrà lontani gli spiriti malvagi, ma ripulirà anche l’aura di chi entra in casa.